IL CAVALLO DI LEONARDO DA VINCI

“Leonardo, maestro delle immagini in movimento, riconosce nel cavallo l’immagine dinamica per eccellenza e ne fa il simbolo della città che lo ospita.

La città di Milano non poteva riservare un riconoscimento più appropriato ai maestri dell’arte cinematografica.”

Prof. Carlo Pedretti

“Leonardo, maestro delle immagini in movimento, riconosce nel cavallo l’immagine dinamica per eccellenza e ne fa il simbolo della città che lo ospita.

La città di Milano non poteva riservare un riconoscimento più appropriato ai maestri dell’arte cinematografica.”

Prof. Carlo Pedretti

Sul letto di morte Leonardo espresse il proprio rammarico per due cose: non essere mai riuscito a volare e non aver terminato la sua statua equestre. 

Ci sono voluti 5 secoli, tre committenti, numerosi scultori e sei milioni di dollari per realizzare uno dei progetti più ambiziosi di Leonardo. Con un’altezza di 8 metri e un peso di oltre 15 tonnellate, le due statue equestri, identiche (una donata alla città di Milano e posta all’entrata dell’ippodromo e l’altra nel Frederik Meijer Garden a Grand Rapid nel Michigan), insieme alla statuetta del cinema, ora simbolo prestigioso per i cineasti di tutto il mondo, rappresentano il punto d’arrivo nella storia di questo monumento.

1482 il Duca Lodovico Sforza di Milano incarica Leonardo di creare una scultura equestre in onore di suo padre. Da Vinci, allora trent’enne, spende circa vent’anni di lavoro sul progetto pensando ad una statua enorme che avrebbe richiesto più di settanta tonnellate di bronzo.

1493 Leonardo completa un modello grande in argilla che viene esposto al pubblico.

1494 La guerra con la Francia porta inevitabilmente ad utilizzare il bronzo destinato alla statua per forgiare i cannoni a difesa della città.

1499 Dopo l’invasione, gli arcieri francesi usano per le esercitazioni di tiro con l’arco il modello leonardesco. Il modello viene distrutto.

1519 Leonardo Da Vinci muore e i suoi libretti di note vengono dispersi. Sul letto di morte Leonardo esprime il proprio rammarico per due cose: non essere mai riuscito a volare e non aver terminato la sua statua equestre.

1966 Dopo essere stati dimenticati per secoli, i libretti con alcuni schizzi chiave per la fusione del cavallo sono scoperti alla biblioteca nazionale di Madrid.

1977 Un articolo sul sogno irrealizzato di Leonardo del National Geographic ispira Charles Dent, erede di un’impero d’acciaio in Pensylvania negli Stati Uniti. Da quel momento, il sogno di Leonardo diventa il suo obiettivo e dedica il resto della vita e parte del suo patrimonio alla realizzazione del “sogno equino”. Così Dent costituisce un’organizzazione non-profit, la Leonardo’s Horse Inc., con il compito di disegnare e costruire una versione “moderna” del cavallo.

1994 Charles Dent muore donando parte della sua collezione d’arte per recuperare i fondi per completare il progetto. Il suo desiderio è quello di regalare il cavallo agli italiani per l’anniversario dei 500 anni della distruzione del modello.

1996 Hank Meijer, figlio di Frederik e Lena Meijer legge sul New York Time dello sforzo di Charles Dent. Suo padre decide di fornire i fondi per finire il cavallo, contribuendo con 2.4 milioni di dollari in cambio di una copia identica del cavallo da collocare nel suo giardino, un parco con più di 90 sculture, in Pensylvania.  

1998 Nina Akamu, 45enne, scultrice e pittrice specializzata in rappresentazioni figurative e di animali viene assunta per provvedere al modello finale. Partendo da zero Nina studia e fa ricerche approfondite sull’argomento, incontrando esperti e studiosi di Leonardo in tutto il mondo; e arrivando ad un modello in creta.

1998 La fonderia Tallix Art di New York comincia i processi di fusione e montaggio degli oltre settanta pezzi che costituiscono la scultura finale.

1999 Il sogno di Leonardo si realizza: una scultura viene collocata a Milano, sotto la direzione della SNAI il 10 Settembre, e una ai Frederik Meijer Gardens il 7 Ottobre.

2000 Dopo essersi realizzato ben due volte, il sogno si realizza ancora, questa volta in “miniatura”. Andrea Galante, fondatore del MIFF-Film Festival Internazionale di Milano, propone alla fondazione del Cavallo di Leonardo e alla SNAI di utilizzare il cavallo leonardesco come premio della nuova mostra cinematografica di Milano.

2001 Il premio della categoria più ambita, il Miglior Film del MIFF, viene istituito con la statuetta leonardesca, il Cavallo di Leonardo da Vinci diventa un premio cinematografico. 

2005 Come gli Oscar® a Hollywood, il Cavallo di Leonardo si moltiplica e viene riprodotto in copia identica per premiare tutte le categorie del MIFF.

2010 Il MIFF (Milan International Film Festival) si trasforma e prende il nome di MIFF Awards, l’evento che presenta i film dei vincitori del Cavallo, e che assegna con il voto del pubblico tra i film proiettati, la categoria di Miglior Film.

Ora quella statua è simbolo prestigioso di qualità del nuovo cinema in tutto il mondo.